Per approfondire la
mia ricerca sul tema della “donna oggetto” ho pensato di chiedere una mano ad
una delle persone che stimo di più: la mia cara ex-prof di psicologia! Daniela:
una donna forte, passionale nell’elaborare idee e nel difenderle, una donna
autentica, una donna donna! e fiera di essere donna!! insomma…una vera amazzone
dell’epoca moderna! (solo, senza cavallo!)
Ho preso la mia
macchinina e sono andata fino a Foligno per fare due chiacchere.
Abbiamo parlato
tanto e Daniela mi ha fatto riflettere profondamente:
La donna è oggetto nella nostra società,
perchè fin da bambina è molto più addobbata del maschio, nelle vesti e nei
colori. Le viene insegnato come truccarsi, vestirsi, ed imitare il modello
femminile. Le viene insegnato che deve piacere e avere il consenso degli
altri.
La donna è oggetto perchè è sempre ricevente
del messaggio. Il maschio è occhio che guarda, la donna è oggetto guardato. Ed
è per questo motivo che una donna viene sempre prima giudicata per il suo
aspetto più che per le sue capacità.
Insomma, adesso la sto
buttando giù facile, ma durante queste ultime due settimane ho studiato molto
l’argomento e mi si è aperto un mondo!
Riflettevo su: la
donna è corpo. La donna è oggetto. Se la donna è oggetto, la donna è immobile.
Allora la donna è
scultura! è così indagando, indagando mi sono imbattuta nell’ultima opera
di João Carvalho: un
artista che mi sono ritrovata ad amare!
Egli riproduce vere e
proprie “sculture di pelle” senza l’uso di calchi in gesso, ma bensì
direttamente su corpi umani vivi. La bellezza del suo lavoro sta nel
voler immortalare una fisicità, in un determinato momento, con l’utilizzo della
pelle. Una sorta di fotografia tridimensionale di un corpo che, in questo
modo, resterà eterno e perfetto.
Per chi non avesse
avuto la fortuna di imbattersi in una delle mostre da lui tenute in Italia,
ecco un esempio:
Inutile dire che dopo
aver assistito a cotanta bellezza, io abba subito sentito la necessità di
scoprire la tecnica!
Non ero a conoscenza
di questo modo di lavorare la pelle e così non avevo la benchè minima idea di
quale strada imboccare. Poi ho realizzato.
Venezia! Il Carnevale!
Mi sono ricordata che,
durante una delle mie tante visite al famoso Carnevale, avevo scorto tra le
varie maschere qualcosa di diverso… qualcosa che sembrava realizzato in cuoio!
E così Ecco partita la ricerca!
Lo sapevate che in
Italia c’è una vera e propria tradizione nel realizzare maschere in cuoio? Io
no! Però se c’è una delle cose che adoro del mio lavoro è proprio la
possibilità di partire col cercare qualcosa, e finire su tutta un’altra strada,
a dovermi confrontare con cose di cui neanche conoscevo l’esistenza!
Detto fatto!
approfitto del mio tempo in Italia e vado a conoscere il Signor Renzo Sindoca:
“l’uomo del cuoio” come recita il suo sito internet (http://www.sindoca.it/).
Se può realizzare
maschere! saprà sicuramente riprodurre un corpo intero!
Stiamo a vedere…
Al prossimo Post!
-Diario di una
Designer-
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