mercoledì 18 aprile 2012



Eccomi qui,

a poche settimane dopo l’inizio della primavera anch’io vittima dell’influenza! 
Ma, citando il buon vecchio Freddie Mercury, “the show must go on” e così anch’io non mi riposo mai. Ci sono mille cose da fare in così poco tempo! E quindi meglio mettersi al lavoro.
Il cronometro è avviato. Avrò esattamente da qui a fine Novembre per mettere in piedi una collezione di 10 outfits… facile a dirsi, molto meno facile a farsi!!! Il tutto alla luce del fatto che dovrò continuamente dividermi tra Italia e Londra, perchè?  Perchè Londra è dove faccio il Master in Fashion Design Technology: Womenswear. Nel cuore della città, ad Oxford Circus, si trova la celebre London College of Fashion, uno spiraglio di speranza per una designer che ha tanto da imparare e che voglia confrontarsi con un panorama internazionale.  La classe è composta da 20 persone, tutte molto in gamba, ed io sono l’unica stilista italiana! (Quante responsabilità!!!!)
E così ho pensato che non ci sia niente di meglio che scendere in campo con uno dei cavalli di battaglia che da anni onora il nostro paese: IL MADE IN ITALY. Sinonimo di qualità, di eleganza e di stile. In un momento di crisi economica come questo, trovo che ci sia bisogno di fare un passo indietro e tornare a investire tutto sulla qualità e l’autenticità dei nostri prodotti, sul fatto a mano, sul dettaglio artigianale.
Ma prima di tutto, è importante stabilire il concetto base di tutta la RICERCA. Ogni designer che si rispetti passa settimane e settimane sulla ricerca, mesi spesso! La nostra vita si alimenta di idee, e per far nascere le idee gli stimoli arrivano da ogni parte. Per la mia prossima collezione voglio lavorare su un tema che tocca molte donne, soprattutto in Italia: il tema della donna oggetto. Partirò investigando il lavoro di Allen Jones (chi meglio di lui?) e la sua interpretazione di “forniphilia”.
L’artista pop sconvolge il pubblico, nel 1970, presentando alcune sculture attraverso cui esplora un corpo femminile visto tramite il filtro 
dell’immaginario maschile, e i vari livelli di feticismo di cui la nostra 
società è permeata.


E voi cosa ne pensate? la donna è oggetto?
Ci penserò anch’io e vediamo quali strade mi troverò ad imboccare….
Al prossimo post!
-Diario di una (giovane) Designer-





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